Si è tenuto stamattina in piazza del Redentore a Bari il presidio voluto dai principali sindacati operanti nel mondo della scuola per rivendicare la necessità di un contratto che restituisca dignità ai lavoratori.
Nell’ambito della giornata di iniziative nazionali per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, scaduto ormai da 10 anni con una conseguente perdita di potere d’acquisto di oltre il 12% negli ultimi sei anni, le segreterie territoriali di Cgil, Cisl, Uil e Snals hanno organizzato un presidio della durata di due ore davanti all’ingresso dell’istituto comprensivo San Giovanni Bosco – Melo da Bari. I rappresentanti sindacali hanno concordato sulle rivendicazioni contrattuali dei lavoratori interessati, in particolare, è stato sottolineato come ad una sempre crescente richiesta di competenze e responsabilità per i docenti e per il personale ATA non sia corrisposto un aumento stipendiale adeguato e neanche una manifestazione pubblica a sostegno dell’autorevolezza del personale docente che svolge un ruolo culturale e sociale cruciale in una società sempre più confusa e priva di punti di riferimento. I rappresentanti sindacali delle varie sigle sono stati concordi nell’evidenziare come tale autorevolezza non possa che passare attraverso una retribuzione che tenga conto sia dell’effettivo impegno lavorativo richiesto ad insegnanti e personale ATA, che va ben oltre le ore previste dal vecchio contratto, sia delle sempre crescenti specializzazioni richieste per l’accesso alla professione.
I sindacati, inoltre, chiedono a tutte le istituzioni pubbliche una maggiore attenzione alla questione della sicurezza nelle scuole. La scelta del luogo del presidio, infatti, è stata dettata dalla volontà di manifestare solidarietà ai docenti e ATA in servizio nelle scuole cosiddette “a rischio”, dove non sono rari episodi di aggressione verbale e fisica da parte di alunni e genitori, come nel caso della docente della San Giovanni Bosco-Melo schiaffeggiata qualche settimana fa da un genitore che è riuscito a entrare nell’edificio e a salire indisturbato fino al secondo piano.
Maria Cristina Consiglio