Stagioni AGIMUS a Mola di Bari – Venerdì 21 febbraio MARIALY PACHECO e OMAR SOSA, due pianoforti per quattro «Manos» al Teatro van Westerhout
Venerdì 21 febbraio (ore 20.45) al Teatro Van Westerhout di Mola di Bari
Con Marialy Pacheco e Omar Sosa
due pianoforti per quattro «Manos»
I due musicisti cubani in uno strepitoso concerto in esclusiva regionale per l’Agìmus
Quattro mani e quattro piedi in un pazzo e assurdo interplay tra forte e pianissimo, tra cavalcate selvagge sulla punta delle dita, che sfarfallano sui tasti, creando note volanti, innescando frasi, intrecciando melodie. È una musica che danza. D’altronde, cos’altro ci si dovrebbe aspettare quando due straordinari pianisti cubani come Marialy Pacheco e Omar Sosa s’incontrano? Cosa che i due musicisti faranno in esclusiva regionale, venerdì 21 febbraio (ore 20.45), per la stagione dell’Agìmus diretta da Piero Rotolo al Teatro van Westerhout di Mola di Bari.
Lei è una delle più elettrizzanti musiciste della sua generazione, la prima donna ad aver vinto la Piano Solo Competition del Montreux Jazz Festival, nonché artista sempre pronta ad affrontare nuove sfide. Il suo tocco è una miscela unica di musica tradizionale cubana, ritmi afrocubani e jazz contemporaneo. Lui è uno dei suoi idoli, un pazzo virtuoso nel senso buono, che si muove senza sforzi tra ritmi e stili diversi e sa perfettamente come mettere insieme latin jazz e spiritualismo africano, stile classico europeo e suono dell’American West Coast. Omar Sosa è stato nominato sette volte ai Grammy, ed è considerato uno dei jazzisti più versatili e completi della sua generazione. Ha collaborato con Paolo Fresu, Yilian Canizares, Ernesticco, Seckou Keita, Adam Rudolph e molti altri importanti musicisti.
Nel 2017 Marialy e Omar hanno lavorato insieme per l’album di lei «Duets». E da lì ha preso il via un nuovo fantastico progetto discografico intitolato «Manos», nel quale i due musicisti si confrontano con due gran coda da concerto. L’album è stato, infatti, registrato dal vivo alla Beethovenhaus di Bonn. Ed è ben descritto da queste parole: «Le dita volano sui tasti, producendo guizzi di note, fraseggi che competono tra loro, melodie che si intrecciano, dando vita a una musica che danza». Una danza che nasce dal dialogo tra due artisti dotatissimi, due spiriti affini che sembrano duellare e spalleggiarsi nell’esplorazione della massima espressività dello strumento, intessendo perle sonore e fondamenta armoniche, misurati effetti elettronici che generano un’atmosfera quasi ipnotica e sottili impulsi che aprono una via allo spazio sonoro successivo.
Un incontro-incrocio di pianoforti, dal quale emerge una miscela policroma in cui l’improvvisazione, irruente ed entusiastica, permeata dall’aura ipnotica e ritualistica tipica del pianismo di Sosa, si stempera nel tocco classicheggiante e di chiara matrice europea della Pacheco. Il sound sgorgante dal confronto tra questi due giganti degli ottantotto tasti, che si dividono equamente la paternità dei brani in scaletta, è straordinario, autentico, ineguagliabile. E tiene insieme rapsodismo, swing, improvvisazioni e rimandi alle comuni radici afrocubane.
Biglietti su Vivaticket. Info 368.568412 e 393.9935266.
Redazione