Dal palco della “Gallipoli Run – Corri per la ricerca”, manifestazione podistica nazionale organizzata da Lilt Lecce a sostegno del Centro Ilma che ha registrato 1255 partecipanti, l’oncologo Giuseppe Serravezza, visibilmente provato e affaticato dai cinque giorni di sciopero della fame e della sete, attuato per protesta contro il progetto che prevede l’approdo a San Foca di Melendugno del gasdotto Tap, circondato da una nutrita delegazione di sindaci del Salento, ha assicurato che andrà avanti nella sua protesta.
“Oggi – ha detto – è il quinto giorno di sciopero della fame e della sete, ma vado avanti: dobbiamo riaprire il dialogo con il Governo per fermare l’avanzamento del progetto Tap. Perché questo gesto estremo? Le abbiamo tentate tutte: cinque anni per far capire che il Salento non può più permettersi opere così impattanti.
Accanto a queste motivazioni, ce ne sono altre, di carattere quasi personale: sono i miei pazienti che non ci sono più, i tanti che andandosene mi hanno chiesto di fare qualcosa”.
ansa
di Antonio Carbonara