“Noi non dimentichiamo i complici del nostro genocidio”. E’ la frase che campeggia sul nuovo manifesto fatto affiggere in città dal gruppo dei ‘Genitori tarantini’, nato nei mesi scorsi per richiamare l’attenzione sull’emergenza sanitaria e ambientale a Taranto causata, in particolare, dalle emissioni dell’Ilva e per difendere il diritto alla vita.
Il manifesto, affisso in Città vecchia, sulla Salita Sant’Eligio, proprio di fronte all’omonimo molo, ritrae una donna con lo sguardo triste e perso nel vuoto che abbraccia il figlio dagli occhi spaventati che respira attraverso una maschera con il filtro per l’aria. “E’ la metafora – viene spiegato dai genitori – della stupenda provincia di Taranto, così bella da confondere, che ancora abbraccia tutti i suoi figli in un ulteriore tentativo di proteggerli”. A lato della foto c’è la frase che è “un grido di guerra – osservano i Genitori tarantini – e di dolore.
ansa
di Antonio Carbonara