(ANSA) – TARANTO, 10 OTT – Avrebbe pronunciato solo poche parole, chiedendo in lacrime al gip Paola Incalza la possibilità di rivedere i due figli (la più piccola, di 6 anni, è in fin di vita) che ha tentato di uccidere domenica scorsa a Taranto.
Per il resto, il 49enne di Taranto finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’indagato è stato assistito da un difensore d’ufficio dopo la rinuncia al mandato da parte del legale di fiducia.
L’uomo domenica scorsa ha prima accoltellato al collo il figlio 14enne (guarirà in 15 giorni) dopo averlo attirato con un tranello in una stradina nei pressi della Motorizzazione, poi è tornato nell’abitazione di sua madre, che ospitava da qualche i giorno i due minori dopo la separazione dei genitori, e ha scaraventato dal balcone del terzo piano la figlia di 6 anni, ora ricoverata in condizioni gravissime all’ospedale Santissima Annunziata.
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