Taranto: militare morì per l’amianto, riconosciuto lo status di ‘Vittima del Dovere’

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Un momento dell'esercitazione 'Mare aperto' al largo del mar Jonio, Taranto, 5 Marzo 2015. Il Secondo gruppo navale della Marina Militare, con una flotta di cinque navi, tra cui l'incrociatore portaeromobili Garibaldi, con sette elicotteri, il sommergibile Prini, ha simulato un assetto da guerra oltre che tutte le emergenze da poter gestire in uno scenario operativo reale. ANSA/ ROBERTA GRASSI

A un sottufficiale della Marina Militare, che è stato in servizio a Taranto e morì di mesotelioma, il tumore provocato dall’amianto, è stato riconosciuto lo status di ‘Vittima del Dovere’. Lo rende noto Luciano Carleo, presidente di Contramianto onlus, l’associazione che ha assistito i famigliari del militare.

“Una carriera da marinaio al servizio dello Stato – spiega Carleo – a bordo del naviglio militare per scoprire vent’anni dopo di essere affetto dal tumore della pleura che non lascia scampo e che lo ha portato via in pochi mesi. Abbiamo preteso che fosse riconosciuta per quella morte la correlazione tra lavoro ed amianto un diritto per una vita spezzata nel dolore”.
Agli eredi, informa il presidente di Contramianto, “verrà erogato il beneficio previsto per le Vittime del Dovere con un riconoscimento di 200.000 euro per la morte ed un vitalizio mensile di 1500 euro a partire dal decesso”.

ansa

di Antonio Carbonara

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