Il gup del tribunale di Taranto Giuseppe Tommasino ha ratificato il patteggiamento a due anni e un mese di reclusione per Vincenzo Pastore, sindaco di Roccaforzata (Taranto) e imprenditore (presidente della cooperativa Teoma), coinvolto nell’inchiesta su appalti, servizi o forniture commissionate da Maricommi Taranto (il commissariato della Marina militare) dietro il pagamento di tangenti.
L’imputato venne arrestato nel settembre 2016 insieme all’ex direttore di Maricommi Giovanni Di Guardo mentre consegnava una tangente di 2.500 euro all’ufficiale, tangente che proveniva da un altro imprenditore. In seguito furono raggiunti da misure cautelari altri militari e imprenditori. Dopo un periodo di carcere e poi ai domiciliari, Pastore tornò in libertà e gli fu revocata anche la sospensione disposta dal prefetto di Taranto.
Il sindaco di Roccaforzata dovrà decidere se rassegnare le dimissioni o attendere la decadenza prevista dalla legge Severino.
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redazione