Teatro e ragazzi, il futuro si chiama “programmazione”
Le soluzioni possibili e gli scenari nella quarta puntata del #TPP Live
Gianmarco Saurino: “Il teatro deve essere per tutti”.
Damiano Nirchio: “Il teatro diventi materia curriculare.”
Cammalleri: “In questo momento servono collaborazioni tra istituzioni e cultura”.
Inserire il teatro contemporaneo nei programmi scolastici, favorire il dialogo dei ragazzi con il teatro, pensare ai possibili laboratori di scrittura teatrale per studenti, nel primo giorno delle riaperture diffuse decise dal Governo in periodo di Covid-19. Tanti i temi emersi nella quarta puntata del #TPPLIVE con quattro gli ospiti che hanno risposto alle domande di Lù Ileana Sapone e Maddalena Tulanti: Gianmarco Saurino, Damiano Nirchio, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Puglia, Anna Cammalleri e Matteo Minonne, studente del Liceo Scientifico “De Giorgi” di Lecce. La puntata è stata trasmessa in diretta sulla pagina Facebook del Teatro Pubblico Pugliese e in crossposting su bonculture, FIRSTonline, Icon Radio, Il Megafono Dei RealiSiti, ilikepuglia, la Repubblica – Bari, LeccePrima.it, PiiiL Cultura Puglia, Puglia 365, Puglia Events, quiSalento.it, Quotidiano l’Attacco, TELEBARI e Radio Doppio Zero, Fondazione Nuovo Teatro Verdi.
“Fare televisione e fare teatro è estremamente diverso – ha sottolineato Gianmarco Saurino, partito giovanissimo con l’esperienza del Teatro dei Limoni e reduce dalla seguitissima ficton ‘Doc-nelle tue mani’, andata in onda di recente su Rai 1 -. Mi piace però pensare che il teatro sia per tutti e si debba rivolgere a chiunque, dal ragazzo 15enne a chi ne ha 80. Ed è quello che cerco di fare con i miei spettacoli”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Damiano Nirchio, autore della drammaturgia e regia di Ahia!, Eolo Awards come miglior spettacolo nel 2017 e tra le proposte del Puglia Showcase di Napoli dell’anno scorso: “Mi piace pensare a un teatro che possa mettere nella stessa sala più generazioni, che dia la possibilità a tutti di fruire degli stessi spettacoli”.
Il ‘dibattito on line’ si è arricchito di una voce giovanissima, Matteo Minonne: “Manca un teatro che faccia da ‘intermediario’ per i più giovani, dal punto di vista dei temi e del linguaggio”. Lo “corregge” leggermente Saurino: “Il teatro non deve insegnare nulla ai ragazzi, se non quello di mettersi panni degli altri creando empatia, altrimenti sarebbe una mera lezione”. La discussione si è quindi spostata sul come concepire il teatro nelle scuole: “Il teatro non regala soluzioni ai problemi della vita ma aiuta gli spettatori a disegnarli – ha affermato Nirchio -. Purtroppo il teatro non è ancora materia integrante nei programmi scolastici, si fa di pomeriggio. Cosa che non accade, ad esempio, con l’arte e la musica. Sarebbe interessante provare a capire se il teatro potesse ambire a diventare materia curriculare, quantomeno nella scuola dell’obbligo”.
Ma la scuola come fa crescere il teatro tra i ragazzi? “È una materia che ha avuto una risonanza positiva a partire dal 2017, all’interno del Piano delle Arti del Miur – ha spiegato il collegamento telefonico Anna Cammalleri -. Questo ha reso possibile finanziare progetti legati all’Arte all’interno delle scuole. Le scuole pugliesi hanno usufruito di 460mila euro, e tra loro non c’erano solo licei artistici, ma anche scuole primarie, di primo e secondo grado. Questo è servito a portare l’arte ai ragazzi di tutte le età”. Una seconda linea d’intervento, ha messo in luce la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale della Puglia, è legata agli ultimi PON (si parla in totale di un milione di euro per tutti gli istituti) che hanno aiutato le scuole ad allestire luoghi per accogliere le performance dal vivo.
“Esperimenti interessanti sono stati realizzati, come ad esempio la Settimana della Musica nelle scuole, ma mai in maniera organica – ha aggiunto Cammalleri -. In questo momento abbiamo bisogno di collaborazioni tra Istituzioni e Cultura. La scuola a distanza ha fatto emergere nuovi percorsi e codici di comunicazione da cui prendere spunto per nuove performance, io quindi penso che il bicchiere sia mezzo pieno”.
“Mi piace pensare che il pubblico di ‘domani’ sia più formato”, dichiara Saurino, che si augura di riprendere al più presto i suoi recenti lavori, dalla seconda serie della fiction ‘Doc’ al tour teatrale ‘Contro la libertà’. “Già da diversi decenni il teatro è un percorso educativo nelle scuole – spiega Nirchio – credo sia necessaria una riforma strutturale anche su questo, non ci si può affidare ad attori il più delle volte conosciuti dai dirigenti, penso che sia necessario stabilire parametri che attestino la professionalità”.
L’invito, insomma, è quello di guardare al futuro con ottimismo. L’ultimo appello lo lancia Gianmarco Saurino: “Non dimentichiamoci delle associazioni culturali, soprattutto di quelle che lavorano con i ragazzi e che in questo momento stanno soffrendo molto”.
Ufficio teatro pubblico pugliese
Redazione