Teatroteam – «A CHRISTMAS CAROL», il celebre musical di Broadway in scena l’8 dicembre 2023 al Teatroteam di Bari

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A CHRISTMAS CAROL
 
Arriva finalmente anche a Bari, in una data organizzata da Aurora Eventi, il celebre musical che ha incantato Broadway, «A Christmas Carol», tratto dall’omonimo capolavoro di Charles Dickens. Nella versione italiana della Compagnia dell’Alba diretta da Fabrizio Angelini, protagonista è Roberto Ciufoli nel ruolo di Ebenezer Scrooge.
 
Venerdì 8 dicembre 2023, ore 21
 
Teatroteam – Bari
 

 

 

Dopo i successi delle ultime stagioni, con decine di repliche e migliaia di spettatori in tutta Italia, ariva anche a Bari il musical «A Christmas Carol», in una data organizzata da Aurora Eventi: l’appuntamento è venerdì 8 dicembre alle 21, al Teatroteam di Bari, per uno spettacolo che finora ha incantato grandi e piccini. L’allestimento porta la firma della Compagnia dell’Alba diretta da Fabrizio Angelini, in coproduzione col Teatro Stabile d’Abruzzo e la collaborazione della scuola d’arte «New Step».
Ispirato al celebre racconto di Charles Dickens, il musical, nella versione italiana di Gianfranco Vergoni, presenta le musiche Alan Menken che hanno stregato Broadway e le liriche di Lynn Ahrens. Con la regia e le coreografie di Fabrizio Angelini, in scena un cast di 19 artisti e 9 bambini (che si alternano in tre ruoli), con Roberto Ciufoli protagonista nel ruolo di Ebenezer Scrooge. Le scene sono di Gabriele Moreschi, i costumi di Marcella Zappatore, il disegno luci di Valerio Tiberi, il disegno fonico di Alberto Soraci.
La storia è ambientata durante la vigilia di Natale, nella Londra del 1843, mentre tutti si accingono a festeggiare la ricorrenza. Il vecchio usuraio Ebenezer Scrooge mal sopporta, però, questa festività. Dopo aver cacciato in malo modo tre uomini che gli chiedono un contributo per i bisognosi, Scrooge, chiuso il negozio, si reca solitario verso la sua dimora. Durante la cena, prima di andare a letto, riceve la visita dello spirito di Jacob Marley, suo vecchio socio, morto sette anni prima proprio la notte della vigilia di Natale.
Lo spirito di Marley è avvolto da pesanti catene alle cui estremità pendono dei forzieri: catene che sono conseguenza dell’avidità e dell’egoismo perpetrati mentre era in vita. Scrooge, spaventato, chiede al vecchio socio come poter evitare la stessa sorte, e Marley gli rivela di essere ancora in tempo per mutare il suo destino. Prima di congedarsi, gli annuncia l’immediata visita di tre spiriti: quello del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro. I tre spettri, tra flashback e premonizioni riusciranno a mutare l’indole meschina ed egoista di Scrooge, che si risveglierà la mattina di Natale con la consapevolezza che l’avidità del denaro e l’attaccamento alle sole cose materiali sono sbagliati: finalmente la carità e la fratellanza si faranno largo nel cuore del vecchio usuraio, che per la prima volta trascorrerà il Natale con il nipote Fred e la sua famiglia.
«Il personaggio di Ebenezer Scrooge – spiega il regista Fabrizio Angelini –, al di là del semplice racconto e del significato intrinseco della novella dickensiana, potrebbe essere facilmente ricondotto ad una certa tendenza del mondo di oggi: quella dell’indifferenza, dell’intolleranza, dell’essere asociali, pur nell’epoca dei social. Tra un’umanità che va sempre più in fretta, oggi si tende spesso a rinchiudersi nel proprio guscio, nel proprio mondo, con il proprio cellulare e i propri auricolari, per isolarsi da tutto e da tutti. Per questo il monito del defunto amico Marley, che appare a Scrooge nelle vesti di uno spettro proprio per suggerirgli un cambiamento nella sua vita e nel suo carattere, dovrebbe essere un’esortazione per tutti noi, verso un atteggiamento che guardi maggiormente agli altri. Se tutto questo è poi accompagnato dalle meravigliose musiche di Alan Menken, per la prima volta presentate in Italia, allora un messaggio così forte non può che divenire vincente e positivo per farci riflettere, sia pure all’interno di una cornice divertente e di intrattenimento, su quanto una maggiore disponibilità verso il prossimo potrebbe cambiare e migliorare le nostre vite».
redazione

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