Sabato 26 ottobre il Festival Time Zones, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, propone uno spettacolo speciale, l’incontro fra due linguaggi artistici come la musica e la scultura. Gli spazi del Chiostro Santa Chiara nel Borgo antico di Bari ospiteranno infatti il concerto del musicista Davide Viterbo dal titolo “La pietra e L’anello” realizzata su un’opera di Francesco Arena. La performance trae origine dall’opera “Anello”, posta in maniera permanente dal 25 giugno scorso nel Parco Archeologico del Colosseo a Roma. Si tratta di un anello di bronzo giallo spesso 20 centimetri, alto 50 e di 410 centimetri di diametro, esternamente opaco e internamente lucidato a specchio, all’interno del quale è apposta la frase di Virginia Woolf «The very stone one kicks with one’s boot will outlast shakespeare», «la stessa pietra che calci con lo stivale sopravvivrà a Shakespeare».L’opera è stata commissionata e finanziata dal Mibact e oggi Time Zones propone questo concerto con un richiamo diretto all’Anello. La performance si innesta sul pensiero che l’ha prodotto, una riflessione sulla stratificazione del tempo adagiata nella partitura del compositore Davide Viterbo. Durante la serata vi sarà inoltre uno schermo su cui verrà proiettato un montaggio di immagini realizzato per l’occasione dell’artista Domenico Palma.
Davide Viterbo ha un’attività musicale trasversale fra generi e competenze: è violoncellista, compositore, chitarrista, sound engineer, produttore artistico. Le sue collaborazioni con Renè Aubry, Antonio Breschi, Gabin Dabirè, Ronnie Drew, Nancy Elizabeth, Jose Angel Irigaray, Massimo Urbani, Radiodervish, Rosapaeda, Angelo Ruggiero, Pippo Dambrosio, Faraualla, X Darawish, Roberto Ottaviano, Mirko Signorile, alimentano una creatività eclettica, capace di imprimere il suo segno in contesti diversificati, senza limiti di settore. «Ho composto la musica per questa performance intorno all’opera “Anello” di Francesco Arena», spiega Viterbo, «prima opera di un artista contemporaneo ad essere accolta permanentemente all’interno del Parco Archeologico del Colosseo; questa musica scaturisce da una riflessione su risonanze armoniche fondamentali e immutabili che, come suggerisce la poetica dell’opera stessa, esistono prima di noi e a noi sopravvivranno. In questa performance suonerò su una scultura di Francesco Arena realizzata per l’occasione: un blocco di pietra su cui è incisa una frase di Virginia Woolf tratta da “To the Lighthouse”: “The very stone one kicks with one’s boot will outlast shakespeare”, “la stessa pietra che calci con lo stivale sopravvivrà a Shakespeare”. La mia performance è un percorso che utilizza questi due elementi simbolici, la pietra e l’anello, che parte dal lavoro dell’uomo nel affaccendarsi per produrre oggetti nel suo tempo circolare e nella tensione che questo movimento produce, sino al momento dell’abbandono, lasciando il mondo all “indifferenza della natura nei confronti del nostro passaggio».
Redazione