Martedì 26 e mercoledì 27 febbraio (16.15 – 18.30 – 20.40 – 22.45) prosegue il ciclo della Grande Arte al Multicinema Galleria di Bari (infotel: 080.521.45.63), con un altro grande film evento: «Tintoretto. Un ribelle a Venezia» è uno straordinario docufilm, con la regia di Giuseppe Domingo Romano, dedicato al genio diTintoretto, uno dei massimi esponenti della pittura veneta del ‘500 e dell’arte manierista. In occasione dell’anniversario dei cinquecento anni dalla sua nascita, il nuovo esclusivo docufilm firmato Sky Arte, ideato e scritto da Melania G. Mazzucco, con la partecipazione straordinaria del regista Peter Greenaway e la narrazionedi Stefano Accorsi, è incentrato sulla figura di un pittore straordinario, mutevole e cangiante, istintivo e appassionato.
Figlio di un tintore, da cui il suo nome d’arte, Jacopo Tintoretto (1519-1594), nato a Venezia, non ha mai abbandonato la città lagunare, nemmeno negli anni della peste. Immergendoci nella Venezia del Rinascimento, in alcuni dei luoghi che più conservano la memoria dell’artista, da Palazzo Ducale all’Archivio di Stato, da Piazza San Marco alla Scuola di San Rocco, verremo così guidati attraverso le vicende di Jacopo Robusti, in arte Tintoretto. Dai primi anni della sua formazione artistica fino alla morte, senza trascurare l’affascinante fase della formazione della sua bottega, luogo in cui lavorano anche alcuni dei suoi figli: Domenico, che erediterà l’impresa del padre, e l’amatissima Marietta, talentuosa pittrice.
Ripercorrendo la vita del pittore, un artista spregiudicato e inquieto caratterizzato da un’infinita voglia di indipendenza e un amore assoluto per la libertà, «Tintoretto. Un Ribelle a Venezia» delineerà i tratti della Venezia del 1500, un secolo culturalmente rigoglioso che vede tra i suoi protagonisti altri due giganti della pittura come Tiziano e Veronese, eterni rivali di Tintoretto in un’epoca in cui la Serenissima conferma il suo dominio marittimo, diventando uno dei porti mercantili più potenti d’Europa. Il film affronta inoltre la drammatica peste del 1575-77, che stermina gran parte della popolazione lasciando un segno indelebile nella Laguna. Proprio durante la peste, in una Venezia deserta, cupa e spettrale, con i cadaveri degli appestati lungo i canali, Tintoretto rimarrà in città per continuare la sua più grande opera: il ciclo di dipinti della Scuola Grande di San Rocco, una serie di teleri che coprono i soffitti e le pareti dell’edificio della confraternita. Nessuno all’epoca, nemmeno Michelangelo nella Cappella Sistina, vantava di aver firmato ogni dipinto all’interno di un edificio.
Ad accompagnare lo spettatore attraverso le vicende di Tintoretto, saranno chiamati numerosi esperti come gli storici dell’arte Kate Bryan, Matteo Casini, Astrid Zenkert, Agnese Chiari Moretto Wiel, Michel Hochmann, Tom Nichols e Frederick Ilchman, curatore della mostra «Tintoretto 1519-1594» di Palazzo Ducale, le scrittrici Melania G. Mazzucco e Igiaba Scego, le restauratrici Sabina Vedovello e Irene Zuliani, impegnate nel restauro delle Due Marie di Tintoretto.
Il documentario osserverà infatti anche le analisi dettagliate che permetteranno a una squadra italiana di restaurare due capolavori di Tintoretto: “Maria in meditazione” (1582 – 1583) e “Maria in lettura” (1582 – 1583).Grazie al sostegno di Sky Arte, le due tele saranno infatti restaurate prima di essere esposte all’interno della mostra monografica di Tintoretto alla National Gallery of Art di Washington, in occasione dell’anniversario dei cinquecento anni dalla nascita di Tintoretto, che si aprirà quest’anno.
Ufficio stampa Multicinema Galleria
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