Martedì 2 luglio alle 21, nell’Auditorium Vallisa di Bari, prosegue la seconda edizione della rassegna «Tra Musica e Parole» (ingresso libero), organizzata dall’associazione «Gershwin» presieduta da Fabrizio Signorile, con la direzione artistica di Rocco Debernardis, la direzione tecnica di Filippo De Salvo, e sostenuta nell’ambito dell’avviso pubblico «Le due Bari 2024», promosso dall’assessorato comunale alle Culture e finanziato dalla Direzione generale Spettacolo del MiC e dai fondi POC Metro.
L’appuntamento è con il concerto «I solisti e l’orchestra», in cui saranno impegnati due solisti di fama internazionale: il clarinettista Antonio Puglia e la giovanissima violinista Molly Salvemini, insieme all’Orchestra da camera del Levante diretta da Maurizio Dones. In programma un Intermezzo e la Jewish Suite, per clarinetto e archi, del compositore marchigiano Michele Mangani, mentre Salvemini eseguirà «L’Estate» di Antonio Vivaldi per violino, archi e basso continuo (tratta dai concerti per violino «Le quattro stagioni») e «Introduzione e Rondò capriccioso» di Camille Saint-Saëns per violino e orchestra d’archi; infine l’Orchestra da camera del Levante eseguirà due Concerti di Vivaldi per archi e clavicembalo (il primo in la maggiore RV 158, e il secondo in mi minore).
Parte dell’impaginato è un omaggio all’indiscusso genio veneziano di Vivaldi. Il concerto propone infatti alcuni tra i lavori più alti del «prete rosso», dove si evince la spinta che ha dato all’evoluzione del concerto solista. A cominciare da «L’Estate», stagione descritta in musica inizialmente con un «Allegro non molto» alquanto virtuosistico, nel quale si tenta di riprodurre il senso di afa proprio della calda stagione. Nell’«Adagio» sgorga una melodia commossa e lirica, seguita subito dopo dal cupo rumoreggiare del tuono, sino al «Presto» finale.
Il Concerto in la maggiore per archi e basso continuo, RV 158, ha un primo movimento («Allegro molto») dal ritmo molto vivace, reso ancora più mosso dal serrato dialogo che contrappone violini primi e secondi. L’«Andante molto» mostra un tono più severo della maggior parte dei corrispondenti movimenti lenti dei concerti solistici di Vivaldi, che si manifesta nella nobiltà della linea melodica e nel tessuto contrappuntistico. Spiritato, quasi danzante, ma anche contrappuntistico, l’«Allegro finale»: contrariamente alla norma, supera in lunghezza i due precedenti brevissimi movimenti. Molto particolare anche il Concerto per archi in mi minore, che inizia con un bellissimo fugato, cosa rara per l’epoca.
Per informazioni: 388.797.62.02.
redazione