Trani si evolve per intercettare nuovi flussi turistici più consapevoli ed esigenti.
Ognissanti ridà nuova vita ad un palazzo del ‘700 e spalanca le porte al turismo di qualità. Ieri l’open day per restituire alla cittadina lo stabile storico, parte del tessuto urbano
C’è aria di rinascita e di ripartenza. Pian piano si ritorna alla normalità e ai numeri incoraggianti pre-pandemia. La Puglia, secondo recenti sondaggi, è sul podio come meta turistica privilegiata per questo 2021. La regione, che si estende per 400 chilometri di lunghezza, non è però solo Salento o Gargano. Nel nord barese, Trani, già sulle rotte degli itinerari turistici del romanico pugliese, venerdì 16 luglio spalancai battenti di Ognissanti, palazzo patrizio del ‘700 che fu dell’avvocato Cataldo Trombetta, poi acquistato dal Gruppo Casillo, che rinasce a nuova vita come struttura polifunzionale dell’hospitality di qualità.
È indubbia la vocazione turistica della città di Trani. L’estate – si sa – è la stagione in cui questa vocazione viene supportata da evidenze più sostanziose. Dati dell’Agenzia Puglia Promozione relativi all’attrattività turistica nell’anno 2018 della provincia Barletta-Andria-Trani (quando il Covid-19 era un perfetto sconosciuto) collocano Trani ai primi posti per il numero di arrivi e presenze registrate. Numeri confermati come in costante e decisa crescita anche dai flussi turistici annui del comune di Trani.
L’incantevole città della pietra e di mare è ora alimentata da un progetto visionario ed innovativo, che amplia il celebrato appeal del borgo. L’area di duemila metri quadri dell’imponente palazzo storico di via Banchina al Porto, adiacente al complesso templare con la chiesa di Ognissanti del XII sec., oggi è denominata semplicemente «Ognissanti». Essaindividua il futuro della cittadina, ormai deputata ad un ruolo preminente nelle rotte del turismo italiano ed internazionale. Oggetto di un geniale recupero architettonico dalle linee pulite e dai suggestivi interni, tra geometrie e traiettorie ed eterogenei indirizzi di accoglienza (ristorante, SPA, hotel e rooftop), creati da grandi architetti del calibro diMassimo Alvisi, Junko Kirimotoe Beppe Riboli. L’anima del palazzo è espressione pura dell’afflato vitale ridato dai progettisti, i primi, Alvisi-Kirimoto, già collaboratori di archistar come Piano, Fuksas e Niemeyer e già autori della sede direzionale Molino Casillo, si distinguono per l’approccio sartoriale alla progettazione, l’uso sensibile della tecnologia e il controllo dello spazio. Il secondo, Beppe Riboli, subentrato ai primi, ha cercato di restituire al palazzo quell’anima mediterranea propria del suo dna. «Rendere il posto un luogo caldo, – sostiene l’architetto – vuol dire interagire con l’arte e la scenografia, le luci, le pitture, i murales, i colori. Qui le sinergie tra lo studio, i gestori, l’artista Dario Agrimi, autore del murales che campeggia a decoro dell’american bar, sono stati vincentiper imprimere alla struttura un respiro più internazionale, visto anche il target a cui si rivolge, ed alle molteplici attività all’interno: ristorante, spa con piscina, sette suites, il rooftop, il plateatico esterno».
Nella struttura, con le sue finiture pregiatissime e gli arredi di eccellente design, per cui sono stati utilizzati brand di prestigio come Baxter, Talenti, Corradi, Gandiablasco, Pedrali, Flos, Artemide, storia e futuro convivono. I progettisti, infatti, hanno adottato la tecnologia domotica avvalendosi della Pi-Group, un’azienda pugliese. Una straordinaria opera di efficientamento energetico che va a braccetto con la sostenibilità ambientale e la salvaguardia del preesistente: un pino più che secolare, testimone silente ma vivo della storia del Palazzo.Vera anima del luogo e sorprendente ‘genius loci’, l’albero èpunto di riferimento per i marinai che ritornano in porto e compete per altezza con la cattedrale romanica, definita dallo storico dell’arte Cesare Brandi un’acropoli proprio per la sua elevazione.
Il rispetto per la natura del management ha fatto in modo di inglobare l’albero nella struttura, facendolo diventare simbolo di attenzione all’ambiente, in cui sostenibilità non è solo una parola vuota ma il vero credo dei ‘fourfab’ che gestiranno la struttura polifunzionale. Quattro giovani imprenditori con un’età media al di sotto dei 40 anni che provengono dell’entertainment di qualità e ora si lanciano in questa nuova ma entusiasmante avventura dell’hospitality di charme. Francesco Mastrodonato, ceo, Antonio de Feudis, chieffinancialofficer, Francesco Mazzilli, art director e Raffaele Ragno, pr, sono le anime brillanti di Alegra group, la società che nel nord barese già gestisce da anni altre strutture. Rinasce con loro Ognissanti, in nome della bellezza, della eleganza sobria, non ostentata, in perfetta armonia con ciò che lo circonda. Un luogo che ha una vocazione naturale come pochi, si sposa con il relax e con una idea di benessere vissuto in maniera slow, per un pubblico attento al dettaglio. «L’albero -sottolinea la gestione-è la rappresentazione plastica delle nostre prospettive, una chioma tesa verso l’alto con tante ambizioni, ma con delle radici ben salde al suolo, la voglia di restare ancorati al territorio ma anche ad una forma di divertimento e di benessere più evoluta che guarda al futuro».
Da subito saranno attivi e fruibili il ristorante con l’executive chef Marco Marinellie la straordinaria terrazza dall’orizzonte infinito, il rooftop, da cui si gode la vista panoramica più bella di Trani.
Un luogo, incastonato nel porto, raggiungibile via terra e via mare anche dai diportisti.
«Semplicemente ripartire, riattivando le nostre strutture già avviate, in periodo di pandemia non era sufficiente». È Antonio de Feudis, in nome di Alegra group a sottolinearlo. «Ci siamo accorti da subito che bisognava investire per cogliere le opportunità di un mercato, quello del food e dell’hospitality, in continua crescita. Da questa spinta nasce Ognissanti. Altro tema cruciale secondo noi sarà quello delle risorse umane. Bisognerà porre al centro la qualità dell’ospitalità e ciò passa necessariamente da operatori preparati e coscienziosi. Nei prossimi due anni saranno proprio loro al centro dei nostri investimenti: non solo formazione, si tratta di concepire il luogo di lavoro come il fulcro di una nuova ritrovata socialità, che si sostanzia nel rapporto operatore cliente».
Le 4 diverse business unit del complesso Ognissanti prevedono professionalità diverse, impegni diversi, per rendere unica l’esperienza del cliente. L’obiettivo di Alegra group è quello di popolare l’offerta con strutture di alto profilo.
Oggi Ognissanti “riapre” e diventa attività ricettiva. La storia incontra il futuro in unalaison dalle mille prospettive.
Via Banchina al porto, 8/6 – Trani Puglia
redazione