Andrà a processo con rito abbreviato Giuseppe Dimauro, il 64enne responsabile nel 1991 dell’omicidio di Santa Scorese, la giovane attivista cattolica uccisa a coltellate nei pressi della sua abitazione di Palo del Colle, in provincia di Bari, il 15 marzo del 1991.
Di Mauro, nel marzo scorso, fu arrestato per stalking nei confronti della sorella di Santa Scorese, Rosa Maria, che avrebbe perseguitato con lettere in cui avrebbe manifestato di nuovo l’ossessione nei confronti della sua vittima.
Attualmente si trova agli arresti domiciliari in una Rsa.
Dimauro, su richiesta della difesa, verrà sottoposto a perizia psichiatrica per verificarne la capacità di intendere e di volere, la capacità di stare in giudizio e la sua eventuale pericolosità. Il processo in abbreviato si aprirà il prossimo 6 febbraio. Una data casualmente simbolica, come ha notato l’avvocata Maria Pia Vigilante – che assiste Rosa Maria Scorese – perché quel giorno Santa avrebbe compiuto 56 anni. E risale al 6 febbraio 1989 anche la prima aggressione di Dimauro nei confronti della sua vittima.
Per l’omicidio di Santa Scorese fu giudicato incapace di intendere e di volere, il giudice dispose il suo ricovero per dieci anni in un ospedale psichiatrico e dopo fu sottoposto a libertà vigilata e a cure psichiatriche. Finito il periodo di libertà vigilata avrebbe cominciato a perseguitare la famiglia della sua vittima, in particolare la sorella, recapitandole una lettera dalla quale si capisce che l’uomo è informato sulla vita della sorella di Santa, che dopo il delitto è molto impegnata anche in iniziative pubbliche per la lotta contro la violenza sulle donne.
Nella lettera Dimauro forniva dettagli sul numero di coltellate utilizzato per uccidere Santa, e spiegava che “se Santa mi avesse pregato di non ucciderla, io non l’avrei uccisa”. Poi chiede a Rosa Maria di far rinascere sua sorella attraverso una sorta di clonazione e fornisce indicazioni anche sul medico genetista cui rivolgersi negli Stati Uniti. La lettera è stata poi seguita da messaggi sui social fino a che Rosa Maria, denunciando l’accaduto, ha consentito l’arresto dell’uomo. Nei confronti di Santa Scorese, che all’epoca dell’omicidio aveva 23 anni, la Chiesa ha avviato il processo di beatificazione e sulla sua storia è stato anche realizzato un film.
Redazione