Ieri pomeriggio, presso la libreria La Feltrinelli di Bari, il cantante Omar Pedrini ha presentato il suo nuovo album “Come se non ci fosse un domani” – pubblicato anche in vinile – con un mini live acustico.
Accompagnato dal chitarrista Carlo Poddighe, il rocker bresciano ha suonato e cantato alcuni brani del suo ultimo lavoro, che vede anche la collaborazione di Noel Gallagher e Lawrence Ferlinghetti, che ha regalato a Pedrini la poesia “Desperation Horse” da mettere in musica. Un disco che racconta le paure del nostro tempo, l’incertezza del futuro, le insicurezze dovute alla mancanza di lavoro e agli attentati terroristici, un disco che, però, vuole aprire uno spiraglio positivo e indicare alle giovani generazioni la via dell’impegno sociale e della partecipazione.
L’incontro di ieri pomeriggio è stato un vero e proprio happening, tra musica, poesia, ecologia e filosofia di vita, cui ha partecipato un piccolo pubblico fatto di appassionati, i fan di sempre che raggiungono Pedrini ogni volta che viene in Puglia, e di semplici curiosi di ogni età, che, trovandosi per caso in libreria, sono stati catturati dalla musica e dalle parole dell’ex leader dei Timoria. Sì, perché Pedrini è un grande comunicatore, si racconta senza filtri, non fa mistero delle sue debolezze e si fa amare dal suo pubblico che gli resta poi fedele negli anni. Ed è così che una vecchia ragazza degli anni ’90 gli mostra il braccio su cui si è fatta tatuare il suo autografo e un giovane ragazzo di Putignano gli offre in dono una busta piena di mozzarelle, ricevendo in cambio un invito per il prossimo concerto. Perché Pedrini è fatto così, un uomo umile e generoso che, con il suo “cuore più grande del normale” abbraccia tutti con sincera partecipazione, un artista completo che, per i noti problemi di salute, non ha ancora potuto cominciare davvero la carriera da solista dopo lo scioglimento dei Timoria, un musicista che ha come ambizione quella di ricominciare a suonare dal vivo e portare il suo “Come se non ci fosse un domani” in giro per l’Italia.
di Maria Cristina Consiglio