“Pare che a Bari, da qualche tempo ci sia una nuova “festa”. Ogni anno, il 2 febbraio, una famiglia vicina ad uno dei clan mafiosi della città, mette in scena una sorta di festeggiamento in onore del capostipite, appropriandosi di un pezzo di città, con precisione di un isolato di via Nicolai, organizzando una parata con tanto di istallazione di luminarie, il passaggio di una banda, lo sparo di fuochi d’artificio e altre attività che lascerebbero pensare ad una vera e propria festa di paese. Peccato si tratti di un rito totalmente illegale, che richiama le pratiche e la cultura mafiosa, che tutti i cittadini per bene della nostra città non possono accettare né tollerare. Per questo mi sto recando in Questura, per presentare formale denuncia della cosa e farò in modo che in quella strada, domenica a vincere sia lo Stato, la città di Bari e tutti i cittadini per bene. Poi non importa se troveranno un modo per sparare qualche fuoco pirotecnico in qualche isolato lì vicino, per provare ad affermare la loro presenza. Il 2 febbario 2020, su quell’isolato di via Nicolai ci sarà la città di Bari, non la festa di un clan“.
Questo il post di Antonio Decaro, sindaco di Bari, che è intervenuto sull’increscioso episodio. Immediata la rimozione delle luminarie e la denuncia alla Questura. Nel frattempo, alcuni residenti della zona contestano il sindaco riferendo che i festeggiamenti sono per la festa liturgica della Candelora.
Antonio Carbonara