Ritorna per bar e ristoranti l’obbligo di denuncia fiscale, con scadenza 31 dicembre 2019, per la vendita e la somministrazione di alcolici. Il “Decreto crescita”, infatti, reintroduce la licenza fiscale per la vendita al minuto di alcolici per le aziende che vendono o somministrano alcolici.
“Questo adempimento, – commenta Leo Carriera, Direttore Confcommercio Bari-Bat – obbligatorio fino al 2017, era stato soppresso per legge. A seguito di questo, tutti i pubblici esercizi che sono subentrati o che hanno avviato una nuova attività negli ultimi due anni non sono dotati di ‘licenza’. Dunque è necessario che verifichino la loro situazione ed eventualmente provvedano a richiederla”.
La denuncia, da indirizzare al competente Ufficio dell’Agenzia delle Dogane del territorio, ha validità permanente e non deve essere ripresentata da chi l’ha già presentata prima della soppressione dell’obbligo, salvo variazione dei dati: “La licenza fiscale – prosegue Carriera – è stata per assurdo adottata per spingere la crescita economica e la risoluzione di particolari situazioni di crisi, ma dimostra ancora una volta che il Paese stenta ad uscire da confusione normativa e burocrazia. Ed il danno è soprattutto a carico delle piccole imprese del commercio a turismo”.
“Si tratta di un obbligo di denuncia fiscale inutile – conclude Carriera – che grava per assurdo a carico di tutte le attività esonerate solo due anni fa e che, a causa dell’effetto retroattivo del decreto, coinvolge non solo gli esercizi avviati dopo l’entrata in vigore dello stesso, ma anche quelli aperti durante il periodo in cui l’obbligo non vigeva”.
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