Alla chiusura di Vinitaly è arrivata la conferma delle crescita, in termini di affluenza, all’interno del Padiglione Puglia, a tracciare un primo bilancio della kermesse è Vincenzo Patruno, presidente regionale di Fedagri-Confcooperative, che spiega: “I vini delle nostre cantine sociali hanno suscitato l’interesse delle giurie e dei buyer, nazionali ed esteri”.
“Il vino è un prodotto indissolubilmente legato al territorio ed è per questo – prosegue Patruno – che le Cantine Sociali, imprese glocali per definizione, ne rappresentano la maggior quota. Nel padiglione della Regione Puglia erano ben visibili le bellezze architettoniche ed i beni patrimoni dell’Unesco che il mondo ci invidia e che vuole, idealmente, portare sulle proprie tavole insieme ai nostri vini”.
“In Puglia – conclude il presidente di Fedagri – insistono 28 DOP e 4 DOCG un dato che, considerando i territori e le produzioni singolarmente rappresentate, dovrebbe indurci a riflettere. La polverizzazione delle denominazioni non consente la realizzazione di idonee politiche di promozione e marketing e crea diseconomie nell’utilizzo delle risorse pubbliche dedicate a tale scopo. Confcooperative-Fedagri Puglia è favorevole ad una riorganizzazione delle denominazioni presenti contemperando altresì l’esigenza di esaltare determinati Cru. Esistono esempi di Denominazioni di Origine, con una superficie vitata maggiore di quella complessiva pugliese, che si presentano sui mercati mondiali con un unico appellativo e con numerose sottozone al fine di favorire maggiore visibilità. La Regione Puglia intraprenda questo percorso di razionalizzazione attivando un confronto costruttivo con i Consorzi di tutela, gli enti locali e le organizzazioni di rappresentanza”.
di Antonio Carbonara