Violenze e minacce su minori: Gens Nova è parte civile nel processo penale a Foggia e a carico di una banda di rumeni

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Gens Nova OdV, da sempre al fianco delle vittime, ammessa quale parte civile nel processo penale che si è tenuto a Foggia, in data 26/01/2021, che vede come imputati una banda di Rumeni composta da C.F. – C.S. – J.M.R.

Imputati in ordine ai segg. Reati (per il delitto p. e p. dall’art. 81 cpv c.p., 110 c.p.,605, 1 e 3 comma c.p.. art. 61 n. 2 C.p.), perché con più atti esecutivi del medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, esercitavano sulle cittadine rumene, S.J. – S.I.B. – R.P.C., all’epoca dei fatti minorenni, poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà, riducendole e mantenendole in uno stato di soggezione continuativa, comprensivo della privazione della libertà, sottoponendole ad un regime di vita degradante e doloroso, caratterizzato da continui maltrattamenti, costringendole ad effettuare prestazioni sessuali sfruttandone l’attività di prostituzione, proseguendo in sifatta condotta anche quando le vittime erano in stato interessante, con il costante e brutale impiego della violenza e delle minacce, approfittando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica delle vittime, connesse alla loro minore età. 

Il Pubblico Ministero ha chiesto per gli imputati 13, 14 e 15 anni di condanna per i reati ascritti, l’udienza è stata rinviata a due settimane per il verdetto finale.

Una vera e propria tortura per queste giovani, aggravata dal becero sfruttamento e dalle violenze che le stesse subivano, poiché poste in condizioni di inferiorità psico – fisiche, l’Associazione Gens Nova, presieduta dall’Avv. Antonio Maria La Scala, che nel caso di specie aveva conferito mandato all’Avv. Gennaro Gadaleta, si era sin da subito occupata del caso, costituendosi parte civile.

 “Ancora una volta assistiamo a violenze indicibili, compiute a danno di soggetti deboli, nonostante l’inasprimento delle pene, e le leggi emanate a tutela delle persone vittime di violenza, si continuano a consumare orrori di questa portata, con l’auspicio che le pene siano commutate in sentenza, ma nessuna sentenza potrà arginare le ferite, dell’animo di queste giovani donne, barbaramente subite”. È questa la dichiarazione del presidente La Scala.

Bari 27/01/2021

                                                                                           

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