Alla vigilia della 51esima edizione di Vinitaly 2017 – Salone Internazionale del Vino e dei Distillati, giunge da Verona una buona notizia per il ConsorzioMovimento Turismo del Vino Puglia, che oggi raggruppa settanta delle più prestigiose cantine di Puglia.
Il direttore Vittoria Cisonno entra nella hall of fame della vitivinicoltura italiana. Infatti sarà insignita domenica 9 aprile, giornata inaugurale di Vinitaly, alle ore 16,30 presso il PalaExpo (1° Piano) di VeronaFiere, della Medaglia di Cangrande, Premio Angelo Betti – Benemerito della Vitivinicoltura Italiana 2017.
“È una bella emozione, inaspettata – dichiara Vittoria Cisonno – ma non è un’onorificenza solo mia. Premia il lavoro di squadra che da vent’anni porto avanti fianco a fianco con i vignaioli, per promuovere la cultura del vino della mia terra in tutto il mondo. La Puglia è una regione meravigliosa, nel cui valore credo fortemente. Abbiamo tanto da offrire in termini di eccellenze vinicole ed enogastronomiche; gli importanti traguardi e riconoscimenti che abbiamo già conseguito, anche grazie alle istituzioni che in tutti questi anni hanno saputo sostenerci, non sono che i primi passi di un cammino che punta all’eccellenza.”
Questa rinomata onorificenza dedicata ad Angelo Betti, l’inventore del Vinitaly, viene conferita dal 1973 – su segnalazione degli assessori regionali all’Agricoltura e Risorse Agroalimentari (per la Regione Puglia Leonardo Di Gioia) – ai grandi interpreti del mondo enologico italiano che, con la propria attività professionale o imprenditoriale, hanno contribuito e sostenuto il progresso qualitativo della produzione viticola della propria regione.
In Puglia, Vittoria Cisonno è la prima non vignaiola ad essere stata insignita di questo premio e la terza donna, dopo tredici anni, ad entrare nell’albo d’oro del premio. Innamorata della sua terra, Vittoria Cisonno è un nome di riferimento della promozione del turismo enogastronomico e della cultura del vino in Puglia, grazie a un’esperienza ventennale come esperta di comunicazione in particolare nel settore vitivinicolo, negli anni in cui il vino pugliese era un “perfetto sconosciuto”.
Giornalista, sommelier, Donna del Vino, è stata già insignita del World Trade Market Award come personalità di spicco per lo sviluppo del turismo nella sua regione. Si divide fra la direzione del Movimento Turismo del Vino Puglia, che ha fondato nel 1998 e conta oggi oltre settanta soci, e la promozione dell’enogastronomia regionale come curatrice delle pubblicazioni della casa editrice Tirsomedia, tutte rivolte a raccontare l’ospitalità e l’agroalimentare tipico, dall’olio al vino alle eccellenze degli artigiani del gusto. Da poco è direttore anche del consorzio “La Puglia è Servita”, nato sulle orme dell’omonima storica guida per dare nuova linfa alla collaborazione fra attori del turismo rurale.
Il vino è la sua passione, il territorio il suo pane quotidiano: in vent’anni di lavoro ha messo in atto sinergie fra pubblico e privato, ha ideato format e realizzato progetti ed eventi di successo, portando alto il vessillo del brand Puglia in tutto il mondo. Il suo contributo è stato decisivo per il raggiungimento di uno dei più grandi traguardi della regione negli ultimi anni, l’inserimento della Puglia, nel 2013, nella Top Ten Wine Destination di Wine Enthusiast, popolare rivista di settore americana.
Vittoria Cisonno è l’ultima in ordine di tempo tra le personalità del Consorzio premiate con la medaglia di Cangrande: nel 2016 il premio è stato assegnato a Gianfelice d’Alfonso del Sordo; nel 2015 a Cosimo Varvaglione; nel 2014 a Beppe di Maria; nel 2011 a Ulrico Priore; nel 2005 e nel 2006 ad Angelo Maci; nel 2003 a Francesco Liantonio; nel 2001 a Sebastiano de Corato; nel 1996 a Vittoria Vallone; nel 1992 a d’Alfonso Del Sordo Antonio (padre di Gianfelice); nel 1990 a Pasquale Carparelli e a Augusto Cantele; nel 1988 a Cosimo Taurino; nel 1986 a Donato Lazzari; nel 1975 a Salvatore Leone de Castris, fino ad arrivare al primo premiato tra le cantine del Movimento Turismo del Vino Puglia, nel 1974: il fondatore di Rivera Sebastiano de Corato.
di Antonio Carbonara