PRESENTATO A PALAZZO DI CITTÀ ‘WOMEN IN FUTSAL’:
“AVVICINARE AL CALCIO LE DONNE IN CONDIZIONI
DI VULNERABILITÀ”
Si è svolta questa mattina, nella sala giunta di Palazzo di Città, la presentazione del progetto “Women in Futsal” (WIF Bari), promossa dalla Commissione consiliare Culture, Politiche giovanili ed educative, Università, Scuola e Sport, in rete con diverse realtà del territorio, con l’obiettivo di incentivare la partecipazione alle donne allo sport, mettendo al centro persone che vivono particolari condizioni di vulnerabilità. Traendo ispirazione dal progetto “Crazy for Football”, la prima squadra nazionale di futsal (calcio a 5) dedicata a persone con problemi di salute mentale in Italia, Women in Futsal intende, quindi, promuovere lo sport come strumento di inclusione sociale, creando tre rappresentative femminili di futsal in altrettanti paesi europei: Italia, Spagna e Portogallo.
“Siamo orgogliosi di presentare a Bari questo progetto pilota, con l’avvio del percorso che porterà alla costituzione di una squadra di calcio con donne con particolari vulnerabilità, vittime di violenza, migranti, con disagio psichico o anche donne che non hanno mai avuto la possibilità di avvicinarsi alla pratica sportiva per la loro condizione sociale ed economica – ha spiegato la presidente della commissione Francesca Bottalico -. I dati non lasciano spazio a dubbi: nel 2023, secondo l’Istat, appena il 24% delle donne è riuscita a praticare sport in modo continuativo, solo nel 2024 alle Olimpiadi di Parigi il numero delle atlete donne ha raggiunto quello dei colleghi uomini. Questo progetto è importante perché, oltre a costituire una squadra, lavorerà in parallelo con altre realtà europee per promuovere la partecipazione delle donne allo sport e contrastare lo stigma. Si tratta di una grande sfida non solo sportiva, ma anche culturale e sociale”.
“Bari si fa promotrice del primo progetto in Italia di questo tipo, che proporremo nella formula del calcio a 7 per motivi logistici – ha dichiarato il responsabile Area Tecnica asd Redentore Dcps Figc e team manager Nazionale Italiana Crazy for Football Filippo Di Maso -. Partono oggi le selezioni delle future giocatrici, che saranno individuate grazie alla collaborazione con il Centro di Salute Mentale della Asl di Bari attraverso la candidatura di chi vorrà autonomamente partecipare. Cerchiamo ragazze e donne di età compresa orientativamente tra i 18 e i 35 anni, che vogliano allenarsi e fare parte della squadra. Per partecipare, basta inviare una mail all’indirizzo insiemenelpallone@gmail.com. Dopo le selezioni contiamo di avviare subito gli allenamenti sul campo da gioco dell’oratorio Redentore del quartiere Libertà e probabilmente nell’impianto Leo Dell’Acqua di Carbonara, per la cui disponibilità voglio ringraziare rispettivamente don Luca De Muro e il Municipio IV. Tra aprile e maggio sarà a Bari una referente Figc che allenerà le ragazze scelte per partecipare al torneo nazionale di Roma a ottobre. Ci tengo a fare un ultimo appello alla città: cerchiamo un’allenatrice che possa seguirci nel progetto e, soprattutto, sponsor che prendano a cuore e supportino questa bellissima iniziativa”.
“La correlazione tra attività fisica, pratica sportiva e benessere mentale è ormai inequivocabile e riconosciuta da numerose prove scientifiche – ha proseguito Maria Tubito, responsabile dell’Unità Assistenza Territoriale del Centro di Salute Mentale Area 4 della Asl di Bari -. Il Csm di Bari si è sempre adoperato per organizzare attività sportiva per gli utenti, sia indoor come il tennis tavolo che outdoor, con camminate sportive e rugby, per citare due progetti seguitissimi. Il calcio, poi, ci ha regalato soddisfazioni enormi, con la squadra maschile ‘Crazy for football’ che ha vinto il campionato europeo 2024, dopo aver conquistato il titolo mondiale nel 2018. Ora avviamo un nuovo percorso con le donne vulnerabili, su cui siamo particolarmente fiduciosi”.
“Siamo contenti di dare il nostro supporto al progetto, perché è un bellissimo esempio di come si possa fare rete sul territorio – ha concluso la presidente del Municipio IV Maria Chiara Addabbo -. L’oratorio Redentore al Libertà e il campo Leo Dell’Acqua possono sembrare distanti nella geografia della città, ma sono uniti nell’offrire un sostegno, anche logistico, a iniziative che ne hanno davvero bisogno e che lo meritano. In rete per tutelare tutte le fragilità: un obiettivo che il Municipio si pone in tutte le sue azioni”.
GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO
Women in Futsal (WIF) punta a promuovere la partecipazione delle donne allo sport e all’attività fisica, con un focus su quelle che vivono particolari condizioni di vulnerabilità, come donne vittime di violenza, persone emarginate, o che affrontano tematiche di salute mentale o coinvolte in reati, per creare tre squadre nazionali femminili di futsal in Italia, Spagna e Portogallo. Il progetto rappresenta, quindi, un’iniziativa per contrastare ogni stigma e favorire l’inclusione sociale, con l’ambizione di diventare un modello replicabile in altri Paesi europei, traendo ispirazione da Crazy for Football, la prima squadra nazionale di futsal dedicata a persone con problemi di salute mentale in Italia. Women in Futsal intende, inoltre, abbattere le barriere culturali e gli stereotipi di genere che contribuiscono alla marginalizzazione delle donne. Nonostante i progressi globali, infatti, molte donne affrontano ancora ostacoli significativi, come norme sociali restrittive, carenza di strutture, difficoltà economiche e culturali. Tali sfide limitano l’accesso allo sport, soprattutto per le donne che vivono in condizioni di disagio, con un impatto negativo sulla loro salute.
LE FASI E I PARTNER DELL’INIZIATIVA
Il programma, della durata di 12 mesi, coinvolgerà tre partner europei: Crazy for Football per l’Italia, la Federazione calcistica regionale di Navarra per la Spagna e la Federazione calcistica regionale di Bragança per il Portogallo.
Il progetto sarà articolato in tre fasi:
- selezione delle giocatrici, con eventi organizzati in diverse città per coinvolgere e individuare le persone interessate, con un’attenzione particolare a quelle in condizioni di vulnerabilità;
- sessioni di allenamento e attività sociali: le squadre selezionate parteciperanno ad allenamenti tecnici e disputeranno partite amichevoli, accompagnate da attività sociali;
- torneo finale: a conclusione del progetto, le squadre nazionali si affronteranno in un mini-torneo a Roma, celebrando lo spirito inclusivo e simbolico dell’iniziativa.
redazione